Come si correggono le orecchie a sventola? Grazie all'intervento di otoplastica
Questo è da considerarsi il disagio in assoluto più frequente e soprattutto uno dei quali produce il più forte disagio psicologico già ad una età infantile, a tal punto che la procedura di correzione viene consigliata dai medici chirurgici già in età pediatrica.
Il paziente adatto a sottoporsi a questo tipo di intervento solitamente presenta una delle seguenti peculiarità: orecchie caratterizzate da un’eccessiva sporgenza, asimmetria tra i due padiglioni, asimmetria delle pieghe cartilaginee.
Cosa parlerà l'articolo? [Tempo lettura: 4 minuti]
Il primo step da affrontare prima di decidere i sottoporsi alla otoplastica è affrontare la visita specialistica, nella quale verrà esaminata la forma dei padiglioni ed eventuali asimmetrie tra i due.
La stessa sarà utile al paziente per ottenere le informazioni relative all’intervento e al post operatorio. Nei giorni successivi alla visita il paziente dovrà, inoltre, sottoporsi agli esami clinici preoperatori prescritti, che si concretizzano in esami del sangue e ECG che dovranno risultare compatibili con l’atto operatorio.
L’intervento di otoplastica ha una durata media chirurgica di 20 minuti, dove si interviene in anestesia locale e sedazione endovenosa, più o meno profonda. Il modellamento delle orecchie prevede l’eliminazione di una semplice porzione di cute e il riposizionamento della membrana cartilaginea in modo che si riduca l’angolo dato dalla sporgenza del padiglione rispetto alla testa.
Nella maggior parte dei casi è possibile intervenire su sussidio del laser per creare curve e convessità che ricalchino la forma, più naturale possibile, del padiglione auricolare. Le pliche cartilaginee vengono assicurate con punti interni e l’intervento si chiude con l’applicazione delle suture esterne e dei bendaggi.
E’ da precisare che l’intervento non lascia alcuna traccia visibile in quanto, le uniche incisioni che vengono eseguite, si posizionano nella zona posteriore delle orecchie. Quindi per la loro posizione sono già da classificarsi come poco visibili, oltre che caratterizzarsi per essere sottili e lineari. Anche l’impiego del laser per l’incisione e la sutura per piani cutanei e cartilaginei, rendono l’esito cicatriziale minimo, infatti anche in questo caso la cicatrice risulta essere di normalmente sottile, lineare e non rilevata.
Al termine dell’intervento saranno da considerarsi del tutto normali sintomi quali: stanchezza e intorpidimento. Il bendaggio elastico, applicato al termine dell’operazione, sarà utile per comprimere e proteggere i padiglioni auricolari nei primi giorni dopo l’intervento.
La Società di Chirurgia Plastica Americana ha stabilito che l’intervento precoce elimina i danni psicologici che un bambino può subire a seguito degli scherzi subiti da parte dei compagni, legati alle orecchie. Proprio per questo motivo, si considera di gran lunga maggiore il beneficio rispetto all’eventuale opportunità di attendere a procedere al completo sviluppo del paziente.
L’intervento di otoplastica dona grande soddisfazione a livello estetico e psicologico, liberando da un difetto che porta spesso disagio e imbarazzo per entrambi i sessi, già in età preadolescenziale. In soli 20 minuti sarà possibile liberarsi da un soffocante disagio, sottoponendosi ai minimi rischi e segni visibili nel tempo, sia a livello fisico che psicologico.